VIAREGGIO - Sei anni dopo il disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 la città ha ricordato le 32 vittime con un corteo e una manifestazione a cui hanno partecipato diverse migliaia di persone.
Il corteo è partito da via Ponchielli, la strada che venne investita dalle fiamme dell’incendio del vagone-cisterna. Apre il corteo lo striscione dell’associazione dei familiari delle vittime. Esposti i gonfaloni dei Comuni della Versilia. Dai treni in transito dalla stazione di Viareggio sono stati emessi lunghi suoni di sirena a ricordo delle vittime. Lungo il percorso il corteo ha rivolto un omaggio alla sede della Croce Verde, dove ci furono dei feriti, al presidente Milziade Caprili, e in via Aurelia di fronte la ditta Mobiloil per il giovane operaio Matteo Valenti scomparso a 23 anni in seguito a gravi ustioni riportate mentre lavorava. Poi il corteo torna in via Ponchielli per la proiezione del cortometraggio “Ovunque proteggi”, con la lettura dei 32 nomi delle vittime. La giornata per il sesto anniversario è stata come sempre lunga. Messa la mattina con l’arcivescovo Italo Castellani al cimitero della Misericordia, poi in Comune c’ stato l’incontro con i rappresentanti di comitati sorti per altre tragedie avvenute in Italia, per soffermarsi sull’aspetto della sicurezza ferroviaria e poi il lungo corteo per le vie cittadine, al quale hanno preso parte anche gli amici e i parenti di Manuele Iacconi, il 34enne di Piano di Mommio morto dopo un pestaggio subito in Darsena la notte di Halloween.
Sempre sulla strage di Viareggio il commissario prefettizio, Valerio Massimo Romeo, prima di terminare il suo mandato con l’elezione del nuovo sindaco Giorgio Del Ghingaro, ha firmato una ordinanza in cui stabilisce che ogni 29 giugno sarà, d’ora in poi, giorno di lutto cittadino a Viareggio. Una disposizione data per dare perpetuo rispetto e ricordo alle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009.
Nel sesto anniversario si registra una doppia amarezza tra i parenti e i rappresentanti dei comitati delle vittime. Primo, perchè ritorna alla mente la notte maledetta in cui hanno perso la vita 32 persone tra cui bambini. Ma anche perchè, dopo il rifiuto a ricevere al Quirinale a Roma i parenti delle vittime da parte dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, arrivato in questi giorni anche quello dell’attuale, Sergio Mattarella, visto che c’è un processo in corso. I familiari per non si arrendono e, secondo alcune intenzioni espresse da alcuni di loro, andranno comunque a Roma. Successivamente chiederanno di poter incontrare Papa Francesco. “Non riusciamo a comprendere il perchè di questi rifiuti da due Presidenti della Repubblica di riceverciì”, commenta Marco Piagentini, uno dei simboli della tragedia insieme a Daniela Rombi. “Faremo di tutto per mantenere alta l’attenzione”