LUCCA - Amareggiati per la mancata citazione di Lucca alla serata inaugurale dell'Expo ma soddisfatti per aver portato il pianoforte di Puccini a Milano e per gli immediati benefici dell'intera operazione sulla Fondazione Puccini e sulla città.
Questo in sostanza il bilancio del sindaco Alessandro Tambellini e di Massimo Marsili, direttore della Fondazione, dopo la cerimonia di apertura dell’Expo e le polemiche seguite. Presenta anche alla conferenza stampa anche Pietro Fazzi, del cda ddella Fondazione.
Partiamo dalla mancata citazione di Lucca. L’amarezza è stata tanta, ha detto Marsili, anche in termini coloriti.
Perchè il nome di Lucca non è stato citato? Tambellini e Marsili hanno detto che la Fondazione Puccini aveva consegnato alla produzione Rai il testo che Bonolis o la Clerici avrebbero dovuto leggere al momento di parlare del pianoforte. E nel testo ovviamente era più volte citato il nome della città delle mura. Fatto ciò, la Fondazione non ha più avuto la possibilità di controllare quello che poi sarebbe stato detto sul palco.
Ma perchè poi gli autori hanno deciso di non citare Lucca? Marsili ha azzardato un’ipotesi. In una manifestazione così Milanocentrica come l’Expo, ha detto, forse non è stato ritenuto opportuno citare il nome di un’altra città, che nemmeno è in Lombardia; cioè, l’Expo non avrebbe voluto farsi concorrenza da sola. E’ stato chiarito inoltre che con la Rai non sono stati presi accordi scritti. L’intesa della citazione del testo era solo verbale. “Anche perchè – ha detto il sindaco – siamo stati noi a cercare la ribalta dell’Expo, non il contrario: non eravano cioè in una posizione di forza dalla quale dettare noi le condizioni”. Comunque, dalla Fondazione sta per partire una lettera diretta alla Rai con la quale si chiedono spiegazioni sulla mancata citazione del nome della città.
Dopo essersi difesi, Tambellini e Marsili sono poi passati al contrattacco. Il nome di Lucca non è stato citato nella serata in mondovisione ma grazie al pianoforte di Puccini si è parlato della nostra città in altre trasmissioni televisive e radiofoniche. E le conseguenze si sono viste. Nei primi giorni di maggio l’afflusso alla Casa Museo è quasi raddoppiato e rispetto all’anno scorso è c’è stato un boom di contatti sulla pagina Facebook della Fondazione. Insomma, un buon risultato tanto che la Fondazione valuterà la possibilità di altre trasferte del pianoforte di Puccini.