CALCIO LEGA PRO - Si apre una fase delicata per la Lucchese. Tra le vicende societarie e quelle di mercato saranno settimane davvero intense. Il primo nodo da sciogliere sarà quello del nuovo allenatore. Intanto andiamo a ripercorrere quelli che sono stati i 6 mesi di Nanu Galderisi alla guida della gloriosa Pantera.
Arrivò tra lo scetticismo generale in un pomeriggio uggioso e triste di metà novembre. Uggioso perchè la stagione era quella, triste perchè la Lucchese navigava in acque turbolente reduce com’era da una striscia nera, anzi nerissima. Il Nanu Galderisi non fu subito accolto con fiori e tappeti rossi, ma con tanta diffidenza su quello che avrebbe potuto essere anche perchè raccoglieva la pesante eredità di Guido Pagliuca tecnico amato dalla piazza e che aveva riportato la Lucchese tra i professionisti. L’abbrivio di Galderisi, tuttavia, fu positivo e si sa i risultati aiutano, eccome. La vittoria di misura nella gara in notturna, una delle poche giocate da Nolè & C., a San Marino con rete di Raicevic, costituì una bella boccata d’ossigeno. Sulla spinta la Lucchese inanellò una striscia convincente che riportò la squadra a galla e tonificò un pò alla volta la classifica. Anche sul piano tattico il Nanu, che si è avvalso della preziosa collaborazione tattica del suo fido vice-Cavalletto, passò al 4-2-3-1 che talvolta diventava uno spregiudicato 4-2-4. Come non ricordare la splendida rimonta del 6 gennaio sul Pro Piacenza ? Quella fu forse la gara della svolta che diede certezze e convinse il gruppo che si poteva fare una salvezza tranquilla. Come poi effettivamente è stato con diverse giornate di anticipo e senza troppe sofferenze. La soddisfazione più grande dei quasi 200 giorni all’ombra delle Mura è stato senza dubbio il 21 marzo: 2-1 al Pisa e quella corsa con tuti i suoi ragazzi sotto la Curva Ovest. Casomai resta anche quel finale bilacco e stracco con quattro sconfitte di fila, e la quinta a Piacenza, evitata quasi al 90esimo. Chiaro che Galderisi non ha pagato per quello, o perlomeno solo per quello. La sua parabola lucchese era parsa in declino già prima e forse qualcuno in socieà, il presidente Bacci in primis, non era mai stato del tutto convinto del 52enne tecnico. Del Nanu ci resta l’immagine di un uomo di calcio e di una persona gentile e cordiale, mai sopra le righe. Di un autentico signore, ma sappiano che in una giungla come il calcio questo talvolta non basta.