VIAREGGIO - Il presidente della Regione Enrico Rossi non si presenta a deporre al processo per il disastro ferroviario di Viareggio. E i familiari delle vittime lo attaccano duramente, al termine dell'udienza.
Il tribunale aveva convocato nuovamente questa settimana il governatore, dopo che per quattro volte non si era presentato a testimoniare. Ma anche stavolta Rossi ha dato buca. La corte ha allora rinunciato definitivamente alla sua deposizione, acquisendo la documentazione relativa alla sua attività di commissario straordinario per la ricostruzione.
La testimonianza del presidente era solo marginale nel processo in corso al Polo Fiere, ma i familiari ritenevano importante la sua presenza qui. Daniela Rombi, presidente dell’associazione ‘Il mondo che vorrei’ non ha usato mezzi termini: “ormai risulta chiaro che a Rossi di chi è morto in quella strage non importa assolutamente niente”. ha detto, aggiungendo che con il suo comportamento Rossi offende ed umilia i parenti delle vittime.
Il governatore si è difeso dicendo di aver già reso noto da tempo al tribunalei i suoi impegni e ricordando che la Regione rimane parte civile contro le Ferrovie in questo processo.
Se Rossi non c’era, c’erano invece i due ex sindaci di Viareggio, Luca Lunardini e Leonardo Betti, ai quali l’accusa ha chiesto di rievocare i tragici fatti del 2009 e gli eventi successivi.
Lunardini si è rammaricato di non aver potuto esporre in tribunale i suoi trascorsi con l’ex amministratore di ferrovie Mauro Moretti.