FIRENZE - Le cave sulle Apuane rimarranno aperte ma le imprese non potranno più fare quello che vogliono. Dopo le anticipazioni del consigliere Pellegrinotti, è stato il presidente della Regione Rossi a presentare le modifiche al piano paesaggistico per quanto riguarda le attività estrattive.
Tra le novità rispetto alle stesura del luglio scorso figurano l’istituzione di una Commissione regionale sul paesaggio che sarà composta da esperti in grado di valutare l’impatto delle richieste di un certo rilievo che riguardino le estrazioni al di sotto dei 1.200 metri di altitudine. Sì dunque alle richieste di ampliamento delle cave fino ad un massimo del 30% e per un massimo di 3 anni, se si opererà dentro i perimetri già autorizzati. La condizione insomma è che gli ampliamenti al di sotto del 30% “non costituiscano una variante sostanziale”. Rossi ha spiegato che la nuova legge dovrà servire a “contenere l’impatto delle attività estrattive e far sì che si crei nuova occupazione lavorando il marmo sul posto”. Agli imprenditori verrà chiesto così di presentare, entro 2 anni, un Piano di sviluppo industriale “che dovrà essere valutato da un’apposita Commissione” diversa da quella che si occuperà degli aspetti paesaggistici. In questo modo la Regione potrà decidere di prolungare le concessioni anche oltre la soglia temporale, che verrà indicata in 7 o 9 anni.
Agli imprenditori del marmo Rossi chiede di investire nella salvaguardia ambientale così come hanno fatto gli industriali del cuoio con gli impianti di depurazione.“So di aver deluso – ha concluso Rossi – chi puntava alla chiusura
delle cave e gli estremisti in genere. Il nostro dovere è invece quello di regolare questa materia, di fare in modo che si esca dalla discrezionalità”.