CALCIO LEGA PRO - Prosegue il momento critico della Lucchese incappata all'Aquila nella terza sconfitta consecutiva. Anche in Abruzzo i rossoneri di Pagliuca hanno palesato i soliti limiti e difetti. Sabato arriva l'Ascoli.
Diceva, e forse vale ancora, un antico adagio del calcio: “Vincere aiuta a vincere”. Ribaltiamo la domanda: E perdere…? Già perchè ridendo (poco) e scherzando (ancora meno) e tra un silenzio stampa e qualche polemica di troppo, la Lucchese cade anche all’Aquila di fronte ad un’altra squadra parsa discreta e nulla più. E servono a poco, se non ad alimentare ulteriori rimpianti, i complimenti del tecnico abruzzese Zavettieri che parla di pareggio come risultato più giusto. Già ma per chi ? Anche sette giorni fa Remondina (tecnico della Carrarese) diceva più o meno le medesime cose. A proposito dopo 8 pareggi, inframmezzati dal successo del Porta Elisa, gli apuani sono tornati naturalmente a pareggiare. Meditate gente, meditate. Anche perchè dando uno sguardo alla classifica dopo 8 giornate, quando siamo circa ad un quinto del torneo, si può constatare che la Lucchese occupa un preoccupante quint’ultimo posto che significherebbe playout. Quindi…Valutando la prova sciorinata da Nolè e compagni sul terreno del Fattori, si può evidenziare come la squadra dopo un primo tempo soporifiero e il solito gol concesso in allegria, abbia giocato una ripresa buonina, se non buona. Discrete le trame di gioco e tanta volontà ma tremenda la difficoltà a trovare la via della rete. Mancnoa incisività negli ultimi 20 metri ed uno spunto efficace in grado di spaccare la partita. Non è poco. A Pagliuca e ai dirigenti della Lucchese il compito di trovare un rimedio. Il campionato non ti aspetta, anzi. E sabato arriva il quotato e ambizioso Ascoli. Occasione unica ma anche terribile di dare un calcio alla crisi.