CALCIO D - La promozione in Lega Pro premia l’eccellente stagione della squadra rossonera. Smaltita la gioia e la festa, la società dovrà pensare al prossimo campionato. Girone della poule-scudetto con Ancona e Pistoiese.
Narrano gli antichi cantori del calcio che correva il minuto 93 in quel di Correggio e che tal Nolè, mediano settepolmoni ma piedino delicato, avesse deciso di provare con un rantolo di fiato a ributtare in mezzo l’ultimo pallone. Gli stessi cantori, ormai spossati ed esausti, ricordano che su quel pezzo di cuoio ci fosse scritto: “Pregasi spingere verso la Lega Pro e verso un futuro diverso”. Detto fatto. Il compito esaltante sarebbe spettato a Tommaso Pecchioli, quel ragazzino di Firenze col ciuffo nero e la spensieratezza dei 19 anni. Un momento indelebile che rimarrà stampato nella mente di chi a Correggio c’era, ma anche di chi l’ha vissuta in altro modo, magari a pochi metri all’esterno dell’impianto emiliano. Un trionfo che va a consumarsi in una stagione dove l’ultima partita è stato lo specchio fedele di tutto che poteva esere niente. Aver vinto questo campionato ha un valore altissimo, e non solo tecnico, che solo fra qualche giorno o settimana si riuscirà a realizzare. Un enorme plauso va a tutto l’ambiente della Lucchese: dal presidente Bacci al magazziniere poichè nel contesto di una stagione complicata e con un avversario fortissimo e irriducibile come la Corregese, ci sono voluti 82 punti, non era così scontato farcela. Il viaggio di ritorno dall’Emilia è stato piacevole, di una struggente belleza, tanto che al ritorno ij città la squadra è stata accolta in questo modo e Guido Pagliuca portato in trionfo. La notte di Lucca si è colorata di rossonero: ieri è già oggi e adesso è già futuro. Un bel futuro che si chiama Lega Pro. Già, sgranate gli occhi: è proprio tutto vero.