LUCCA - I dati parlano chiaro: dopo alcol e sigarette, tra le dipendenze di cui soffrono giovani e adulti adesso è possibile annoverare anche internet e social network.
L’Istituto Pertini di Lucca ha ospitato un incontro dedicato ad uno studio realizzato tra i giovani dallo psicologo Matteo Toscano, promosso dalla Provincia nell’ambito del progetto “Attiva…mente” contro le dipendenze. Di fronte a studenti e insegnanti, sono stati illustrati i dati dell’indagine che ha riguardato 88 ragazzi di quarta del Pertini. Ne emerge un quadro piuttosto nitido: i giovani di oggi sono sempre collegati alla rete, soprattutto attraverso gli smartphone, e scollegarsi è davvero difficile. Mediamente passano 3 ore e mezzo al giorno su internet e per il 60% del tempo stazionano sui social network. Le conseguenze fisiche sono inevitabili, basti pensare che il 49% ammette di aver disturbi come mal di testa, bruciore agli occhi e mal di schiena, ma questo non ferma la connessione. Ma non tutto è negativo. Dall’indagine emerge che il rapporto con il mondo della rete e l’uso di internet non danneggia le relazioni sociali e il rendimento scolastico; nemmeno la qualità e la quantità del pensiero. Insomma la maggior parte dei ragazzi ad internet non rinuncerebbe, ma non per questo rinuncia a vivere davvero.