LUCCA - Dopo l’ondata di furti e atti vandalici delle ultime due settimane, il dirigente scolastico Giovanni Testa ha scritto una lettera aperta ad Alessandro Tambellini.
Una lettera aperta al sindaco, una lettera piena di passione e di rabbia per tutto quello che sta accadendo nelle scuole di Lucca. E’ quella che Giovanni Testa, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo numero 6, ha inviato ad Alessandro Tambellini per sensibilizzarlo sui problemi che attanagliano le scuole lucchesi. Una lettera che nasce sull’emozione provocata dall’ultima ondata di furti messa a segno da ignoti domenica notte alle scuole primarie di San Filippo, Antraccoli e Arancio, a soli tre giorni di distanza dal raid avvenuto negli istituti di S. Alessio, S. Martino in Freddana, Valpromaro e Monsagrati. La situazione sta diventando insostenibile; dirigenti, insegnanti e famiglie sono preoccupati e amareggiati. “Le nostre scuole sono chiamate ad arrangiarsi riguardo la pulizia e la vigilanza, con paurosi buchi nel già precario sistema di sicurezza dei nostri luoghi di lavoro – dice Testa -. Gli edifici scolastici sono oggetto dell’incuria – afferma – e lo dimostra il caso della scuola dell’infanzia di Tempagnano – abbandonata per lavori da poche migliaia di euro con bambini e insegnanti costretti ad inventarsi una scuola che non c’è nel vecchio edificio di Picciorana”. Viene da chiedersi se non sarà forse anche per questa mancanza di cura e di attenzione alla sicurezza che stanno trovando strada agevole i malintenzionati?” si domanda il dirigente. L’elenco dei fatti avvenuti nelle ultime due settimane è impressionante: almeno 10 colpi di ladri e vandali. “La scuola è un bene comune?” chiede Giovanni Testa al sindaco Tambellini, in quanto primo cittadino e responsabile della sicurezza della nostra comunità.