CALCIO D - Al termine della vittoriosa gara interna con il Formigine il vulcanico tecnico della Lucchese è stato esplicito sulla necessità di rimpolpare l’attuale rosa. La società promette che si muoverà, ma intanto nicchia.
Guido Pagliuca protagonista assoluto della domenica che ha consentito alla Lucchese di tenere il passo di Massese e Correggese, le prime della classe ancora a punteggio pieno. Prima il tecnico viene evocato a modello per i calciatori con uno striscione dei tifosi che di Pagliuca ne vorrebbero 11 in campo…Durante la partita trova anche il modo di battibeccare con qualche tifoso della tribuna, e lì sbaglia. Poi al triplice fischio finale sfoga tutta la tensione accumulata in 90’ complicati, zompellando come un ragazzino sul terreno di gioco del Porta Elisa. Infine in sala stampa, o perlomeno nel corridoio di nostra competenza, ha commentato il prezioso successo ma si è espresso in modo eloquente anche sulle recenti vicende di mercato e sulla necesssità di rinforzare l’attuale rosa, piuttosto corta in alcuni reparti. Sul piano tecnico-tattico rimane l’idea di una squadra cui manca sempre qualcosa, che gioca con buona applicazione ma che fatica con squadre che dietro si coprono con scrupolosa attenzione come ha saputo fare il tosto Formigine di Balugani. Sul piano individuale sono piaciuti la classe e le pennellate di Tarantino, l’agonismo e la feroce applicazione di Nolè, la vivacità ed il brio del rientrante Elia Chianese. Caboni non è male, anzi, ma fatica a “vedere” la porta. Casapieri sollecitato in un paio di occasioni, ha dimostrato di essere quello di sempre, cioè uno bravo nonostante i soli 19 anni. Chiaro che però alla Lucchese manca ancora qualcosa per fare la voce grossa e lanciare un messaggio chiaro e preciso a quelle due là davanti. Pagliuca docet.