CALCIO D - Rossoneri determinati a cogliere i tre punti per guadagnare qualcosa sulle rivali e magari anche accorciare le distanze dalla capolista Tuttocuoio. Innocenti vara il 4-4-2 con la coppia Brega-Canalini in attacco.
Stavolta Innocenti non ha dubbi. Alla vigilia della gara interna con la Bagnolese il tecnico della Lucchese ha ribadito di avere le idee chiare e di aver scelto anche la squadra che almeno inizialmente affrontera’ la modesta compagine emiliana. Ma prima di snocciolare la formazione e’ anche il caso di fare il punto sul campionato, ancora aperto, se non apertissimo almeno a 5 squadre: quelle che vanno dai 53 punti della capolista Tuttocuoio ai 48 di Lucchese, Massese e Spal (domenica a confronto diretto al “Paolo Mazza”), passando dai 51 di un Pro Piacenza in palese difficolta’. Ecco perche’ domenica (ore 14,30) stadio Porta Elisa, ed ancora con la pioggia a far da scomoda compagna di viaggio, i rossoneri non potranno fallire l’appuntamento. Del resto nel 2013 la Lucchese ha giocato quattro partite in casa raccogliendo poco: una vittoria (con il Forcoli) e ben tre pareggi (Formigine, Fortis Juve e Massese). In generale poi e’ dall’inizio del campionato che Aliboni e compagni soffrono in casa dove non trovano spazi e spunti giusti per incidere. Ma domenica la musica dovra’ cambiare contro il fanalino di coda del campionato. Capitolo-formazione, che pare scontata: Casapieri in porta; Rossi, Espeche, Carli e Angeli in difesa; Galli, Aliboni, Conti e Chiarabini in mediana; Brega e Canalini in attacco. Il pallone racconta che all’andata (era il 4 novembre) in un’uggiosa e grigia giornata, tipicamente padana, Bagnolese e Lucchese pareggiarono 0 a 0. Partita di una noia inenarrabile ogni tanto rischiarata, si fa per dire, dai tentativi sterili della Lucchese che pero’ non riusci’ a sfondare. Un canovaccio tecnico-tattico sulla falsariga di tante altre gare viste quest’anno. Ma domenica ripetiamo la musica dovra’ cambiare. Servono i tre punti ed una prestazione convincente per dare un senso alla volata finale. E crederci fino in fondo.