LUCCA - E’ stato il Real Collegio, simbolo lucchese dell’esilio di istriani, giuliani e dalmati, ad ospitare la cerimonia organizzata da Provincia e Comune di Lucca in occasione della Giornata del Ricordo.
Per ricordare la tragedia delle vittime delle Foibe e l’esodo dal regime di Tito nel secondo dopoguerra, consiglio comunale e provinciale hanno tenuto un assemblea congiunta.
Tantissimi i rappresentanti delle istituzioni intervenuti alla mattinata, insieme ad alcuni studenti delle scuole superiori e alle associazioni combattentistiche e d’armi. Le parole più emozionanti sono state quelle degli esuli istriani e dalmati residenti in Lucchesia. Aligi Soldati, nativo di Pola e arrivato a Lucca nel 1947 con la prima ondata di esuli, e Roberto Picchiani, figlio di Alberto Picchiani, fatto prigioniero nel 1943 poi gettato nella Foiba di Vines.
La persecuzione comunista è stata trascurate per molte tempo, ma la storia racconta una terribile realtà. Dopo la firma del trattato di pace di Parigi, nel 1947, alcune centinaia di migliaia di istriani scelsero con dolore di abbandonare la loro terra e le loro case e di rifugiarsi in Italia perdendo affetti e beni. 1.200 esuli arrivarono a Lucca, ospiti al Real Collegio, e molti di loro sono entrati definitivamente a far parte della comunità locale.
Con l’istituzione del Giorno del Ricordo, nel 2004, il nostro Paese si è impegnato a far conoscere i conflitti, le tragedie egli eccidi, nonché l’esodo conseguente alla vicenda del confine orientale e a ricordare i fatti legati a questa pagina troppo a lungo ignorata.