VIAREGGIO - L'ha scritto Daniela Rombi, presidente dell’associazione che unisce i familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio, al capo del Governo, chiedendogli di rivedere la formulazione del decreto liberalizzazioni.
All’articolo 53, infatti, il decreto recita che l’adozione di misure per rendere le linee ferroviarie d’Italia più sicure rispetto agli standard minimi “sia subordinata all’individuazione delle risorse pubbliche necessarie per coprire questi sovraccosti”. Insomma: niente soldi, niente sicurezza.
Non solo. Monti ha bocciato l’emendamento presentato dal ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera, per fermare la conversione in legge dell’articolo 53: “Gli obiettivi comuni di sicurezza non sono ancora stati definiti”, è stata la motivazione del premier.
“Così si permette alle imprese di non investire in sicurezza”, ha scritto Daniela Rombi. Che ha concluso la lettera con un appello a Monti: “Riveda urgentemente la sua decisione di non accogliere l’emendamento del ministro Passera e non permetta alle persone normali di continuare a morire”.